Etna da 5 generazioni
Metodo Antichi Vinai
Antichi Vinai 1877 è tradizione che guarda al futuro.
Il nostro vino è figlio di un Vulcano generoso che lo rende ricco e longevo.
Produrlo secondo tradizione è un dovere e un privilegio per noi eredi di questa terra.
Il micro-clima naturale garantisce uve forti che ci consentono
di ridurre i trattamenti senza perdere la qualità.
Dietro ad ogni vino una storia da raccontare
e un metodo che lo valorizza
Abbiamo a cuore l’equilibrio ecologico di questo territorio e scegliamo una coltivazione sostenibile.
Produrre vino è un lavoro che si misura sulle mani che raccolgono i grappoli maturi.
Le uve vengono abbattute termicamente (8-10° C) per evitarne la degradazione biologica. Effettuiamo poi una pressatura soffice che ci consente di estrarre dalle uve bianche e rosse il mosto più pregiato, il mosto fiore.
Per un vino dal corpo ricco e dal profumo intenso
Chiarifichiamo con cura il mosto fiore delle uve bianche e lo prepariamo alla fermentazione a temperature controllate che variano dai 12 ai 18°C.
Per quelle rosse la procedura è diversa. Le deponiamo intere in tank di acciaio per procedere ad una macerazione fermentativa a temperature controllate. Dopo un’attesa di circa due settimane il prodotto è pronto per la pressature soffice e per il suo affinamento.
Svolgiamo ogni operazione con un basso impatto ambientale a prescindere dalla tipologia del progetto enologico che ci interessa perseguire. I luoghi di produzione sono sicuri e adeguati a garantire prodotti di eccellenza.
«Conoscere le proprie radici aiuta a comprendere chi siamo. Così anche per il vino: bisogna conoscerne le origini per sapere cosa beviamo.»
Viviana Gangemi
OGNI FASE DELLA PRODUZIONE AVVIENE NELLE NOSTRE CANTINE
Per tutelare la qualità del prodotto lavoriamo in ambiente inertizzato con azoto, riducendo così l’azione deleteria dell’ossigeno sul vino che richiederebbe il ricorso all’uso ingente di solfiti.
Nei grandi serbatoi di acciaio inox che potrai osservare visitando l’azienda, stocchiamo i vini bianchi, i rosati e i rossi di pronta beva per un periodo di circa quattro mesi, prima dell’imbottigliamento.
I rossi da affinamento, inclusi i marchi riserva, riposano per almeno 12 e 24 mesi nelle grandi botti di rovere e castagno custodite in suggestive cantine sotterranee scavate nella roccia lavica in cui le temperature rimangono stabili. Possiamo così preservare il prodotto dagli shock termici e garantirne la qualità.
Ogni momento del processo di imbottigliamento avviene nelle nostre cantine.
La rifermentazione avviene in autoclave secondo il metodo Martinotti-Charmat lungo (almeno 6 mesi di affinamento sui lieviti) o in bottiglia tappata provvisoriamente con tappo corona e bidulle, secondo Metodo Classico (almeno 36 mesi di affinamento).
In quest’ultimo caso, come comanda la tradizione, ricorriamo al remuage posizionando le bottiglie leggermente inclinate sui cavalletti, detti pupitres. I residui dei lieviti si raccolgono così nel collo della bottiglia dove vengono congelati e poi espulsi (degorgement). Il loro spazio rimasto vuoto in bottiglia, accoglie il liqueur d’èxpedition, la miscela segreta della casa, che ne completa le caratteristiche e la personalità.
E con la tappatura definitiva in sughero naturale e gabbietta, nascono le bollicine di cui siamo fieri.
Segreti e tradizione della vinificazione in bianco.
Come nascono le bollicine del Vulcano
L’Etna è un territorio particolarmente vocato per la produzione degli spumanti: altitudini alpine, esposizioni mediterranee ed escursioni termiche garantiscono un’ottimale maturazione delle uve, preservando elevata acidità.
È dal 1870 che su questa magnifica terra si producono bollicine dal “vitigno principe” del Vulcano, il Nerello Mascalese.
Raccogliamo le uve non ancora del tutto mature dal versante orientale o dalle zone più alte del versante nord del vulcano e le trattiamo scrupolosamente.
Dopo aver abbattuto le temperature a circa 8-10 °C, deponiamo i grappoli integri in pressa per ricavare il mosto fiore da una delicatissima pressatura. Otteniamo così un mosto da chiarificare prima di lasciarlo fermentare a temperature controllate di circa 13-16°C.
Blend delle varie cuveè e tirage sono gli ultimi due passaggi che precedono la rifermentazione della base spumante definitiva.
La rifermentazione avviene in autoclave secondo il metodo Martinotti-Charmat lungo (almeno 6 mesi di affinamento sui lieviti) o in bottiglia tappata provvisoriamente con tappo corona e bidulle, secondo Metodo Classico (almeno 36 mesi di affinamento).
In quest’ultimo caso, come comanda la tradizione, ricorriamo al remuage posizionando le bottiglie leggermente inclinate sui cavalletti, detti pupitres. I residui dei lieviti si raccolgono così nel collo della bottiglia dove vengono congelati e poi espulsi (degorgement). Il loro spazio rimasto vuoto in bottiglia, accoglie il liqueur d’èxpedition, la miscela segreta della casa, che ne completa le caratteristiche e la personalità.
E con la tappatura definitiva in sughero naturale e gabbietta, nascono le bollicine di cui siamo fieri.
Segreti e tradizione della vinificazione in bianco.
Come nascono le bollicine del Vulcano
L’Etna è un territorio particolarmente vocato per la produzione degli spumanti: altitudini alpine, esposizioni mediterranee ed escursioni termiche garantiscono un’ottimale maturazione delle uve, preservando elevata acidità.
È dal 1870 che su questa magnifica terra si producono bollicine dal “vitigno principe” del Vulcano, il Nerello Mascalese.
Raccogliamo le uve non ancora del tutto mature dal versante orientale o dalle zone più alte del versante nord del vulcano e le trattiamo scrupolosamente.
Dopo aver abbattuto le temperature a circa 8-10 °C, deponiamo i grappoli integri in pressa per ricavare il mosto fiore da una delicatissima pressatura. Otteniamo così un mosto da chiarificare prima di lasciarlo fermentare a temperature controllate di circa 13-16°C.
Blend delle varie cuveè e tirage sono gli ultimi due passaggi che precedono la rifermentazione della base spumante definitiva.
Gustare un buon vino
significa anche comprenderlo
E per comprenderlo bisogna conoscerne il percorso, le radici.
Regalati questo viaggio visitando la cantina Antichi Vinai,
vieni a trovarci!